29 maggio 2014 | Alessandro Masnaghetti

Albana Dei 2014 (seconda parte)

di Alessandro Masnaghetti
Torre_dozza

Questioni espressive e stilistiche a parte, ci tenevo a chiudere il mio racconto dell’Albana Dei 2014 con qualche impressione sui vini che mi hanno maggiormente colpito, indipendentemente dalle “categorie”, quelli che mi piacerebbe ritrovare a tavola nei prossimi mesi anche per verificarne l’evoluzione. Non avendo avuto modo di visitare nessuna delle aziende partecipanti al tasting, preferisco riportare le note di assaggio “nude e crude”, senza avventurarmi in riflessioni su zone di provenienza e specifiche di cantina. Sto mettendo le mani avanti, lo dico apertamente, perché un focus degno di questo nome prende forma da ben altre premesse in termini di conoscenza ed esperienza su una determinata zona o tipologia. Penso anche, però, che qualsiasi chiacchierata – soprattutto quando totalmente aperta come in questo caso – si debba fare sempre davanti a bicchieri pieni. Ecco quelli che mi sarei portato volentieri a casa, elencati in ordine di assaggio.

Monticino Rosso – Albana di Romagna Secco 2013
Piuttosto aperto e brillante nonostante una velatura probabilmente riconducibile alla solforosa da imbottigliamento ravvicinato. Frutta bianca e gialla croccante, susina e melone, leggero agrume, toni fermentativi più evidenti nel sorso, leggermente zavorrato dalle percezioni calde, ma tonico e asciutto nello sviluppo.

Fattoria Zerbina – Romagna Albana Secco Bianco di Ceparano 2013
Lieve impronta riduttiva da SO², profilo fresco e appuntito, frutta bianca quasi acerba, ma anche tocchi speziati e affumicati di pregevole estensione. Bocca austera e asciutta, gioventù e prospettiva, coniuga definizione tecnica e carattere: né “moderna” né “all’antica”, o forse tutti e due.

Leone Conti – Romagna Albana Secco Progetto 1 2013
Estroverso e solare, tiene insieme fin da subito la nespola e i fiori secchi, ricordi di mais tostato e di legna arsa, disegnando un quadro aromatico divertente e sfaccettato. Più combattuto quello gustativo, morbido in ingresso, decisamente più severo del previsto nella progressione: alcool e glicerina si fanno sentire, lo scheletro tannico li assorbe e ne spinge l’allungo. Carattere.

Braschi – Romagna Albana Secco Campo Mamante 2013
Impronta fenolica e terziaria, ma senza derive ossidative: grano estivo, spezie orientali, erbe secche, nessuna ridondanza lievitosa. Bocca serrata e inquieta ma non per questo disarmonica, il calore alcolico è ben integrato, manca solo un po’ di sapore e forza nel finale, leggermente scoperto nell’apporto tannico.

Monticino Rosso – Romagna Albana Secco A 2011
Scarto evolutivo segnalato da timbri di confettura e miele, ma anche tintura di iodio, erbe in infusione, richiami salmastri. Grande energia nel sorso, imbizzarrito e scalciante per effetto di un’acidità dura e spigolosa, rafforzata dalle sensazioni tanniche e tenuta a bada dalla solida spalla materica. Albana difficile, non per tutti i gusti e le occasioni, ma di sicura personalità.

Tenuta Pennita – Romagna Albana Secco Rugiada 2013
Partenza spiazzante all’insegna di sensazioni quasi terpeniche, tra frutta tropicale e salvia, finocchietto selvatico e ginestra, di buona tenuta e definizione. Struttura piena e salda, nerbo e tensione, finale compatto e sostenuto: non particolarmente originale nell’impianto ma autorevole e affidabile.

Leone Conti – Romagna Albana Secco Progetto 3 2010
Suggestioni macerative e tostate, ampie e complesse con tabacco e pepe nero, sottobosco e agrumi canditi, perfino severo nell’incedere gustativo. Molto particolare, espressione decisamente rude con tannino quasi violento, non adatto a chi cerca prima di tutto armonia, nelle corde di chi sa aspettare le prospettive suggerite da un frutto estremamente vitale.

Vigne di San Lorenzo-Campiume – Romagna Albana Secco Gea 2012
Piuttosto chiuso inizialmente, ha bisogno di tempo per scrollarsi di dosso sensazioni sulfuree e quasi animali. E vale la pena aspettare, perché in profondità c’è una sinfonia stordente di mandarino e torba, sigaro e legno di cedro, con pregevoli richiami balsamici e speziati. Esemplare coerenza in una bocca setosa ed armonica, non sprovvista di contrappunti ma fusa e saporita. Grande carattere.

Per la cronaca, ecco i vini eletti vincitori nelle rispettive categorie, incrociando le indicazioni della giuria tecnica e di quella popolare.

Graduatoria Albana “all’antica”:
San Biagio Vecchio – Romagna Albana Secco Sabbia Gialla 2013

Graduatoria “Equilibrio”:
Monticino Rosso – Romagna Albana Secco Codronchio 2011

Graduatoria “del cuore”:
Poderi delle Rocche – Romagna Albana Secco Conpadrona 2013

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