7 settembre 2012 | Alessandro Masnaghetti

Piedirosso Vigna delle Volpi 2010, Agnanum Raffaele Moccia

di Alessandro Masnaghetti
raffaelemoccia

Come ho avuto modo di scrivere nell’approfondimento sui Campi Flegrei pubblicato su Enogea 43, considero Raffaele Moccia il principe del piedirosso. Tra i (non tantissimi) buoni vini, i suoi hanno una carica aromatica del tutto particolare e sfaccettata che si decanta in particolar modo in questa selezione: la leggiadria dei fiori e della frutta che propone, le venature agrumate che offre, possono ricordare la giovialità dei buoni gamay a cui affianca, però, un tratto tipicamente mediterraneo e minerale a ricordarci il luogo dove nasce.
Ah, già, dove nasce? Da una delle poche vigne storiche di Napoli, difesa dall’ingordigia del cemento, sotto il cratere degli Astroni, ad un centinaio di metri dall’ippodromo di Agnano.
Ne scrivo per porre rimedio ad un “disservizio” da me creato, visto che, la 2009 recensita, è già bella che finita. Ma non disperate, c’è la 2010 (89) che è buona quanto se non più della 2009.
Affinata in (un) tonneau, se ne producono solo 600 bottiglie.
Uomo avvisato…

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