18 aprile 2013 | Francesco Falcone

Pommard La Chianière 2010, Catherine e Claude Maréchal

di Francesco Falcone
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Ci sono vini, e non mi riferisco soltanto alla Borgogna, che per essere apprezzati appieno hanno bisogno di una preparazione rigorosa, di un notevole coinvolgimento mentale, di un’intelligenza interpretativa fuori dal comune: lo stesso approccio che in genere si deve adottare per leggere i romanzi di Piperno, per guardare i film di Ejzenstejn o per comprendere le strategie politiche del Partito Democratico. Eppoi ce ne sono altri che, rifuggendo dalla banalità, dalle convenzioni, dalle moine e da tutto ciò che un vero appassionato non ama, ti saltano al collo (al naso, al palato) e ti chiedono esclusivamente di essere bevuti. È questo il caso del Pommard La Chianière 2010 Claude Maréchal, apprezzatissimo produttore di Bligny-Les-Beaune: pimpante e preciso nella descrizione aromatica (agrumi, fiori e frutti rossi di giovanile giovialità) e in bocca capace di scandire senza la minima defaillance una sequenza di sensazioni sapide e tattili di dinamica, gioiosa, golosissima energia gastronomica. Grande rapporto prezzo/qualità.

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