28 marzo 2012 | Francesco Falcone

Cannonau di Sardegna Sonazzos 2007, Gostolai

di Francesco Falcone
oliena

Forse solo mufloni, pastori e pecore non si perdono in Barbagia: pochissimi segnali stradali, vallate strette, montagne di granito, curve su curve e un unico punto di riferimento: Supramonte, simbolo della viticoltura barbargina, massiccio montuoso coperto di pascoli e macchia mediterranea e segnato da gole e irti sentieri.

Appendice del Gennargentu, questa montagna di falesie giurassiche che giunge fino al golfo di Orosei è il cuore rude e labirintico del Nuorese viticolo, dove tre località svettano sulle altre nella produzione del Cannonau di Sardegna: Mamoiada, Dorgali e Oliena. In quest’ultimo comune, che pare uscito da uno Spaghetti Western di Sergio Leone, si trova l’azienda Gostolai di Tonino Arcadu.

Il “professore”, come lo chiamano dalle sue parti, con un certo gusto del contrappasso dissimula la sua vocazione di vigneron sotto l’abito del docente, ma non avvicinatevi ai suoi vini con l’idea di trovare dei compitini didattici di anonima precisione. Al contrario, fin dalla prima annata (1988), i suoi migliori Cannonau si sono sempre distinti per una notevole imprevedibilità espressiva e per una forte e a volte selettiva personalità.

Le uve vengono selezionate e acquistate da viticoltori locali (distribuiti tra Oliena e Mamoiada) ed affiancante al piccolo nucleo di proprietà (meno di tre ettari vitati piantati poco lontano dall’azienda). Il Sonazzos 2007 è a mio avviso il vino più buono che abbia mai prodotto: il filo conduttore è rappresentato da toni di agrumi, di china e di erbe alpine che portano dritto all’essenza del terroir, ma è in bocca che fa davvero la differenza, che lascia il segno, che reclama le attenzioni degli amatori. È al palato che sfoggia una trama non profonda ma piacevolmente pastosa, sana e vispa di sapori, scattante e vitale.

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