24 febbraio 2014 | Alessio Pietrobattista

Spigolature di Sangiovese Purosangue: Contucci e la nobiltà di Montepulciano

di Alessio Pietrobattista
contucci 2

Parlare di Nobile di Montepulciano e della famiglia Contucci sarebbe come descrivere il percorso di una ferrovia: due binari paralleli che corrono uno di fianco all’altro, attraversando tratti anche impervi ma sempre legati in maniera indissolubile sin dal 1700. Ritrovare oggi quell’antica coerenza nel rispettare le caratteristiche del sangiovese (o prugnolo gentile), la delicatezza e la chiarezza comunicativa a discapito dell’estrazione forzata e del legno invadente a tutti i costi, è certamente indice che quella strada, mai abbandonata, della tradizione è stata la scelta giusta.

Nobile di Montepulciano DOCG 2010 (80% prugnolo gentile, 10% canaiolo nero, 10% colorino)
L’annata per il Consorzio è meritevole delle quattro stelle di valutazione, per il produttore è un quattro stelle lusso. Si percepisce immediatamente nel bicchiere: il colore limpido e luminoso, racconta di un vino energico sin dal naso, con il frutto delicato di fragola e visciola e i toni floreali rossi di rosa. La florealità è insistente, il timbro sanguigno tipico. Bocca che gioca la partita della freschezza e dell’agilità a discapito dei muscoli esibiti, col tannino minuto ma presente e l’acidità a fare il resto. Un Nobile che più classico non si può.

Nobile di Montepulciano DOCG Pietrarossa 2009 (80% prugnolo gentile, 10% canaiolo nero, 10% colorino)
Annata più rotonda e sinuosa, il terreno argilloso di questo cru fa il resto: vino più scuro con la componente fruttata molto più matura tra la mora e l’ amarena. Si scorge la salvia e il chiodo di garofano, bellissima la speziatura scura che emerge roteando il calice con cenni di grafite e tracce ferrose a contorno. Vino più carnale anche in bocca dove il tannino è più marcato, fitto e il vino maggiormente sostanzioso. Non lo si scambierebbe mai per nient’altro che non sia sangiovese, sicuramente di impostazione più calda.

Nobile di Montepulciano DOCG Mulinvecchio 2009 (80% prugnolo gentile, 10% canaiolo nero, 10% colorino)
Quanto incide la vigna? Basta assaggiare questo vino per capirlo. L’annata è sempre quella, il terreno maggiormente sabbioso a segnare un vino maggiormente elegante e raffinato. La bocca torna sottile, sinuosa, più snella e sapida, con il timbro minerale che diventa vigoroso nel retrolfatto che si fa maggiormente fresco con la fragolina e il lampone. Il resto del mosaico olfattivo va dalla felce all’alloro, dal tabacco fino ad un respiro marino evidente. Invitante nella beva, succoso e di bello slancio.

Nobile di Montepulciano DOCG Riserva 2009 (80% prugnolo gentile, 10% canaiolo nero, 10% colorino)
Il vigneto è quello del Pietrarossa e il tratto più scuro si sente tutto. Un vino completo, dinamico, ossuto ma con tutta la ciccia che una Riserva dovrebbe avere. All’olfatto è arioso e minerale, contrassegnato dall’arancia sanguinella e dal chinotto che formano un mix agrumato intrigante. Esce poi un tocco balsamico di ginepro, salvia e la frutta si addolcisce con la visciola ben matura. Bocca dinamica di grande sapidità e dal tannino vellutato, elegante. Dà la sensazione di una piacevole immediatezza al sorso ma di poter affrontare in maniera degna il futuro.

Lascia un Commento