20 gennaio 2014 | Francesco Falcone

Trabener Kräuterhaus Riesling Auslese 1989, Markus Molitor

di Francesco Falcone
il falco viaggiatore

1. Napoli, 27 dicembre duemilatredici

Come una pietra. L’integrità non è necessariamente la sua qualità di eccellenza: né lo è – procedendo per assonanze – la sua direzione verticale, spigolosa, rocciosa, troppo per una Auslese. La sua grandezza sta semmai proprio nelle alterazioni prodotte dal tempo: e così, le forme acquisite per effetto dell’erosione evolututiva evocano profili insoliti, tratti inaspettati, sfumature originali. I migliori Riesling della Mosella, come le pietre, come la roccia, sono spesso moltiplicatori visionari di immagini (e di gusti): forse è in questa illusione sensoriale, in questa vocazione antropomorfica, che sta il loro vero talento, la loro somma diversità e soprattutto il fascino, irresistibile, delle bottiglie più vecchie. Come il Molitor 1989 bevuto in compagnia dei miei amici Mauro e Adele: bianco scolpito prima nell’ardesia e ora nella nostra memoria.

molitor 1989

Lascia un Commento