Veritas restaurant, Napoli
di Alessandro MasnaghettiIn una città dove un certo tipo di cucina fatica ad affermarsi, il Veritas è una costante piacevole che, se non si rischiasse di essere fraintesi e di intenderlo in malo modo, descriverei innanzitutto con un aggettivo: affidabile. Magari, invece, avessimo più persone e posti affidabili, approdi sicuri di cui fidarci. Non meteore, né exploit di una sera. Perché è la capacità di replicare il risultato a fare la differenza.
Merito dell’accoglienza e della delicatezza dei padroni di casa Stefano Giancotti e Rosaria Galdiero, ma ancor di più della loro capacità di circondarsi di ottimi collaboratori; del servizio puntuale, cordiale e affabile di Pasquale Marzano, coadiuvato da Salvatore Maresca; merito degli ambienti – intimi (senza essere soffocanti), luminosi, ma caldi al tempo stesso – eleganti e di precisa identità.
Merito della proposta dello chef Gianluca D’Agostino e della sua cucina solare, saporita, divertentissima, talvolta azzardata, quasi sempre riuscita anche quando, ascoltando gli ingredienti e gli accostamenti, non lo penseresti mai. Provare, per credere, il calamaro con scarola e ricciola alla soia, salsa di cavolfiore, polvere di caffè e dadini di aringa affumicata; il sauté di cannolicchi con “friarielli” e crudo di gamberi rossi o l’insalata di polpo “arricciato” e crema di patate; oppure l’uovo poché con verza, salsiccia, fonduta di provola e tartufo nero di Bagnoli Irpino; i mezzi paccheri alla pescatora con broccoli e zenzero; gli spaghetti con baccalà, carciofi e pecorino; il pescato del giorno con polenta, funghi cardoncelli, pomodoro, olive nere e capperi.
A quest’ottima cena abbiamo accompagnato un delizioso, succoso quanto espressivo, Gevrey-Chambertin 1er cru Lavaux-Saint-Jacques 2008 di Tortochot, che ho portato da casa (qui, pagando dieci euro per il servizio, è consentito) e un corroborante Riesling Auslese 1989 Trabener Kräuterhaus di Markus Molitor, pescato dal mio accompagnatore (il Falco) in una carta ampia dove non mancano le proposte sfiziose e fuori dai soliti circuiti (e se il vino vi è piaciuto a tal punto che desiderate comprarne un’altra bottiglia, qui, con un ricarico da enoteca, si può).
Infine, abbiamo concluso con una crema bruciata al cioccolato bianco, salsa di frutti di bosco e arance. Prima della buonanotte.
Due i menu degustazione a disposizione, uno a 38 e uno a 48 euro, altrimenti si spendono intorno ai 60 à la carte. E se pensate che, finita la cena, attraversate il corso Vittorio Emanuele e vi godete il panorama di Napoli, direi che sono spesi ottimamente.
Veritas
Corso Vittorio Emanuele, 141
Telefono: 081.660585
Sito: www.veritasrestaurant.it
Email: [email protected]
Chiusura: aperti solo la sera; domenica a pranzo, lunedì chiuso.
Ferie: 1 agosto-31 agosto
toccherà andarci ….
Non proprio habitué ma quasi.