31 maggio 2012 | Alessandro Masnaghetti

Champagne Extra brut, Yves Ruffin

di Alessandro Masnaghetti
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Finché è così duro dovrete avere un palato allenato, rimembrando un vecchio slogan, da uomo (o donna) che non deve chiedere mai. Altrimenti dategli un po’ di tempo, lasciatelo un po’ in cantina e aspettate che si ammorbidisca un po’. Uno Champagne vibrante, con una frutta pura, un’acidità tagliente ed una bollicina esuberante, che non è disposto a regalare niente, austero e inamovibile.
La Maison Yves Ruffin è a Avenay Val d’Or, a metà strada tra Ay e Bouzy, ai confini del parco della Montagne de Reims. Fondata nel 1970, ha subito intrapreso la strada del biologico, ben prima che si diffondesse come tendenza, nei suoi tre ettari di vigna – 60% pinot nero e 40% chardonnay – da cui ricava circa 20.000 bottiglie l’anno. Tutti gli Champagne della casa svolgono malolattica e vengono affinati in grandi botte di rovere ad eccezione proprio dell’Extra brut che, cosa molto rara in Champagne, passa in legni di acacia. Prima di essere immessi al commercio gli Champagne della Maison riposano almeno tre anni.
In Italia sono distribuiti da L’Etiquette di Dario Pepino di Torino, il costo in enoteca si aggira intorno ai 40, 45 euro.
E se proprio non riuscite a resistere, bevetelo su un gateau di patate (arricchito di pezzetti salame, una spolverata di parmigiano e di pecorino, un poco di mozzarella e un pizzico di prezzemolo).
Ci fa l’amore.

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