8 febbraio 2012 | Alessandro Masnaghetti

La critica secondo Jean Clair

di Alessandro Masnaghetti
PARIS: emission "Esprits Libres" sur France 2

“Nato come mestiere estetico, ben presto il lavoro di valutazione si è trasformato in un magistero che si mette al servizio di manifesti e programmi. La missione non è più difendere un canone ma una causa”.

Quello che avete appena letto è l’occhiello di uno scritto di Jean Clair pubblicato sulla pagina culturale de La Repubblica di domenica scorsa e dal titolo L’inganno del critico.
Conservatore del Patrimonio francese, membro dell’Accademia di Francia, storico dell’arte, Jean Clair fu fondatore nel 1970 e direttore fino al ‘74 della rivista Chroniques de l’Art vivant. Si dimise – potremmo dire nauseato – consapevole de “l’impostura che poteva rappresentare una pubblicazione consacrata a dei movimenti così detti d’avanguardia”.
Nonostante l’articolo affronti il problema allargando lo sguardo oltre l’arte figurativa e sebbene non comprenda il vino e la critica al vino, mostra innumerevoli punti di contatto con gli argomenti di nostro precipuo interesse. Stimolante, ad esempio, proprio la riflessione sulla critica d’avanguardia: “un nuovo regime s’instaura a partire dal momento in cui la critica d’arte si fa carico della responsabilità che fino ad allora era stata di pertinenza dello scrittore, del musicista, del poeta (del vignaiolo n.d.r), per diventare il ventriloquo di un’arte che, privata del suo rigore retorico, è più muta e confusa che mai. […] Un critico d’arte? Piuttosto un magistero sconfinante con l’ossessione spiritica”.
[…]
“Vi acquistai una certezza: che la storia dell’arte moderna e contemporanea, è fatta di cliché – nel senso quasi tecnico del termine – e che era venuto il momento di scriverla”.

Merita ragionamento la chiosa finale di Jean Clair e il riferimento alla Critica della Ragion pura di Kant: “da cui non avremmo mai dovuto scostarci: una rivoluzione copernicana del nostro modo di comprendere il mondo a prescindere dalle mode e dai capricci dei nostri sensi”.

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