13 febbraio 2012 | Alessandro Masnaghetti

Santa Maddalena Classico

di Alessandro Masnaghetti

Mio padre – come ho già scritto – beveva un rosso di Mezzomerico (certo non il Möt Ziflon di Brigatti, che al confronto era tenero), però di tanto in tanto non si faceva mancare qualche bottiglia istituzionale, tipo Dom Perignon ‘62 per la mia nascita (aperto poi il giorno della laurea) oppure – chissà perché – una bottiglia di Lago di Caldaro di Alois Lageder.
Etichetta bianca, misteriosa (Kalterersee Auslese!).
Mai aperta.
E forse proprio per questo nacque la mia curiosità per la Schiava.
Curiosità dirottatasi nel tempo verso il Santa Maddalena, vuoi perché mi piacciono le cose più piccole, più defilate, vuoi per una produzione (ai tempi) più ruvida ma meno snaturata rispetto al Lago di Caldaro, con quella coda amarognola oggi quasi scomparsa.
Penso a Franz Gojer di inizio anni ’90, a Waldgries, a Hans Rottensteiner.
E ci ripenso guardando una volta di più questa immagine che vi allego.
Santa Maddelana è uno dei luoghi viticoli più belli d’Italia.

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