13 luglio 2012 | Alessandro Masnaghetti

Una bottiglia, mai due

di Alessandro Masnaghetti
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Non so quanti di voi c’erano alla fine degli anni ’90, o almeno quanti di voi erano attivi nel mondo del vino.

Be’, io c’ero e li ricordo molto bene.

Nelle grandi occasioni (fiere e kermesse varie) lo schema era fisso e collaudato: degustazione la mattina, pranzo (opzionale, ma non opzionali erano le bottiglie), altre degustazioni il pomeriggio e poi gran finale la sera e fino a notte fonda.

Loro dentro, in enoteca o al ristorante, e io fuori a guardare chi la stappava più grossa.
Non perché fossi emarginato, al contrario: gli inviti non mancavano, e forse per questo ero visto come un tipo strano.

E forse strano lo ero per davvero.
Come strano lo sono ancora di più oggi, con gli anni che passano e con il vino che diventa un appuntamento sempre più frugale.

Una bottiglia, mai due, e poco altro.
Ma quella bottiglia la vivi, la senti scendere nei muscoli, nelle vene, nella mente.

E te la godi.

Come nella foto.

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