8 gennaio 2012 | Francesco Falcone

Amarone, veloci spigolature

di Francesco Falcone
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Dopo lo splendido Amarone Campolongo di Torbe 1971 della Masi bevuto tra Natale e San Silvestro, alcune considerazioni sulla tipologia. 1) L’Amarone è uno dei pochi rossi al mondo in grado di assorbire l’ossidazione con questa disinvoltura a distanza di quarant’anni – anche perché il carattere ossidativo è nella sua natura. 2) É forse l’unico rosso al mondo che dopo adeguato affinamento, se tutto gira come si deve, lo metti ovunque: dalle carni ai formaggi (anche erborinati) ai dessert (Campolongo di Torbe 1971 era perfetto perfino con la torta al cioccolato). 3) É certamente il solo vino rosso al mondo che nel pieno della maturità si muove tra un infuso di erbe, un liquore e un distillato: le spezie e le note officinali dei profumi, l’alcolicità importante, quell’attacco al palato così generoso e il suo sviluppo vellutato (e salino) sono un toccasana alla fine del pasto. 4) Detto questo, resta da capire se gli Amarone contemporanei (prodotti da metà anni ’90 in poi) riusciranno a essere altrettanto longevi e versatili. Nutrire dei dubbi mi pare quantomeno legittimo.

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