17 aprile 2013 | Francesco Falcone

Angel Hereditas 2007, Mlečnik

di Francesco Falcone
mlecnik

I tedeschi la chiamano REISEFIEBER, febbre da viaggio. La riconosco: arriva di notte, tarda notte, con vampate di calore, nausea, ansia e acciacchi vari. Solo lo Xanax mi salva, ma questa volta non ce l’ho a portata di mano. Fa caldo, mi rigiro nel letto e penso di essere in apnea sotto i 50 metri, nell’abisso del sonno. Panico. Parto al mattino seguente per Cerea, senza un briciolo di lucidità, sono uno straccio. Poi il miracolo. Al banchetto di Mlečnic, dove assaggio questo capolavoro assoluto, un tocai che è una macchina da presa sulla bucolica Slovenia, un rosario di orazioni, un miscelatore di immagini e di memorie, un bianco buonissimo, indimenticabile, che mi riconcilia con il mondo. Angel 2007, vino del buon ricordo, nella due giorni veneta trascorsa tra Vinnatur e ViniVeri.

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