8 febbraio 2012 | Francesco Falcone

Dolcetti di Langa

di Francesco Falcone
dolcetto_alba

L’entusiasmo che non perdo occasione di comunicare all’indirizzo dei tanti Dolcetto d’autore prodotti in Langa ho avuto recentemente occasione di condividerlo con altri bravi assaggiatori durante una delle mie (rare) degustazioni in pubblico. E mi ha fatto piacere ritrovare anche nei giudizi di questi bevitori smaliziati ed esigenti, che frequentano da tempo e con critica assiduità vigne e cantine piemontesi, un analogo orientamento positivo. In una batteria di vini buonissimi, tra i migliori della tipologia, il Dolcetto d’Alba Bricco 2007 che Mauro Mascarello (azienda agricola Giuseppe Mascarello e Figlio) produce nel versante nord del Monprivato di Castiglione Falletto è stato il più apprezzato in sala: un vino che ha assorbito tutti i pregi dell’annata calda lasciando in un angolo i difetti; denso e sfumato, solido nell’impostazione e al contempo facilissimo da bere. Un’interpretazione rigorosa, dunque, in grado di superare perfino i canoni stilistici più stereotipati: non è un vino tradizionale e nemmeno innovativo, ma semplicemente una bottiglia da non perdere se amate il vitigno. Infine, tra le curiosità della degustazione, due vecchi Dogliani ancora belli arzilli: Papà Celso 1999 di Marziano Abbona e San Fereolo 2001 di Nicoletta Bocca. A questo punto non mi resta che esclamare a voce alta e con la partigianeria dell’appassionato più fervente un bel “God save the Dolcetto”! E così sia.

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