8 giugno 2012 | Francesco Falcone

Louis Oudart e i vini nobili del Piemonte. Storia di un enologo francese

di Francesco Falcone
louisoudart

Nato in Champagne, nella Valle della Marna, nei primi vent’anni dell’Ottocento, Louis Claude Oudart si trasferì a Genova insieme a un suo cugino, Jacques Philippe Bruché, e vi fondò un’azienda per la produzione di vini: la Maison Oudart et Bruché. Oudart non era uno studioso illuminato, né un enologo di talento, ma un négociant scaltro e un vinificatore intelligente. Non fu Cavour a cercarlo, ma l’esatto contrario. Il mito di Oudart è storia più recente, alimentato da un merito indiscutibile: aver consolidato attraverso vini di successo il progetto di un Nebbiolo moderno. Primo fra tutti, un Nebbiolo di Neive, dunque un Barbaresco, non un Barolo. Se siete appassionati di Langa, e volete capire chi è stato davvero questo eclettico personaggio francese, è un saggio da non perdere, scritto benissimo, che si legge nell’arco di un paio di sere – o in una notte insonne (come è capitato al sottoscritto).

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