11 maggio 2012 | Francesco Falcone

Saumur Brézé 2007, Clos Rougeard

di Francesco Falcone
rougeard

Dino arriva all’alba. Scende in spiaggia, alle prime luci, quando il mare è ancora una lastra ferma e scura, prende il moscone e va a farsi un giro al largo. Quando torna il sole è già alto e lungo il bagnasciuga i vecchietti fanno la loro passeggiata di salute e le giovani mamme portano a spasso i loro piccoli. Nel nel bar dello stabilimento c’è un profumo che miscela brioche e cappuccino, salsedine e inchiostro. Quello del Resto del Carlino, della Stampa e della Gazzetta dello Sport rigorosamente poggiati sul frigo dei gelati. La spiaggia di Cervia, in questo periodo, è tra le più belle d’Italia: immensa, spaziosa, poca gente, la sabbia pulita, l’onda profumata della pineta e l’acqua del mare trasparente, così trasparente che non sembra di essere in questo sfortunato angolo di Adriatico: un breve interludio di greco fulgore in attesa che l’estate arrivi sul serio. Tra due mesi, quella stessa spiaggia cambierà volto: piatta e disseminata di lettini e ombrelloni, si trasformerà in una triste, chiassosa, sterminata piantagione balneare. Oggi è il primo giorno d’estate dalle mie parti, l’estate che più amo, la bassa stagione commerciale, che per noi cervesi è alta, altissima, levissima. Per festeggiare i 27 gradi abbondanti ho stappato il Saumur Brézé 2007 di Nady e Charly Foucault (Clos Rougeard, importata in Italia da Teatro del Vino), Chenin Blanc di classe cristallina, capace di fondere potenza, eleganza e profondità. Buono oggi e per i prossimi dieci anni almeno.

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