13 marzo 2012 | Francesco Falcone

Verdicchio di Matelica 2011, Collestefano

di Francesco Falcone
collestefano

Da un decennio e oltre il nome di Fabio Marchionni è nel mirino degli appassionati, che dietro le sottigliezze floreali e agrumate e la vitale acidità del suo Verdicchio di Matelica intravedono le potenzialità di un vino di pregio, capace di evolvere nel registro di un bianco nordico. E va detto che alla prova del tempo non mancano affatto conferme in tal senso, su tutte un bellissimo 2004, tutt’ora integro e divertente da bere. Difficile dire se l’ultimo millesimo appena imbottigliato, il 2011, ne potrà ricalcare le orme: bevuto ieri al banco d’assaggio organizzato da Dedo Bernabucci a Milano Marittima, appariva chiuso a riccio attorno alla sua discreta scocca sapida e frenato all’olfatto da una dose di solforosa evidente. In attesa che si sciolga e si arricchisca di sfumature (ma la sua fase interlocutoria suggerisce una certa cautela), oggi è il 2010 che merita di essere stappato e goduto.

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